PASQUEE per noi di Angera questa parola sta ad indicare lo spiazzo antistante alla chiesa parrocchiale.
Ma cosa significa e da dove deriva?
La parola deriva dal latino PASCUUM che vuol dire pascolo.
Spesso, infatti, davanti alle chiese vi erano grandi spiazzi in cui si lasciava crescer l’erba per far pascolare le bestie.
Così il termine PASQUEE indicava una piazza, uno spiazzo o il sagrato.
Troviamo PASQUEE con il significato di piazza della chiesa anche in una poesia di Carlo Porta “Olter disgrazi di Giovaninn Bongee”….
S’impieniss de personn tutt el pasquee………..
QUESTE parole e ALTRI modi di dire angeresi li trovi nel nostro libro
I paroll d’angera
in vendita presso la nostra sede di Via M.Greppi 29 -Angera
e presso la libreria Mondadori di Angera
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Vi è mai capitato di sentire questa parola ?
CURUCUCÜÜ CUCITURA RIALZATA , RATTOPPO MALFATTO
Abbiamo ritrovato il termine Curucucüü durante la stesura del nostro ultimo libro ANGERA IN GUERRA, in una lettera che uno dei protagonisti, Giovanni Armiraglio, allora giovane prigioniero in Germania, invia alla mamma dal campo di lavoro di Stolp il 12 novembre 1944, nella quale scrive:
“Cara mamma, se tu sapessi quanto ti penso!……………………………………….
Alla sera, quando devo lavare e aggiustare, allora mi ricordo di quando, a tempo perso ti osservavo ed ora cerco di imitarti per non fare tanti “curucucù” sulle calze. “
Per comprendere appieno il significato di questa parola ci è stato d’aiuto il piccolo dizionario “I Paroll d ‘Angera” di Mariuccia Lovati (in vendita nella nostra sede di Angera in Via M. Greppi 29 o presso la Libreria Mondadori di Angera) che nella traduzione dall’angerese ci ha chiarito che cosa volesse dire Gianni con Curucucüü, quando alludeva alla bravura di sua madre nel rammendare le calze.
NB) Il libro “ANGERA IN GUERRA lettere e diari nelle due guerre “edito da VIVIANGERA lo potete trovare in vendita nella nostra sede di Angera in Via M Greppi 29 o presso la libreria Mondadori di Angera)
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I paroll d’Angera
Una parola completamente dimenticata e scomparsa che le nostre nonne conoscevano bene è:
CAMISÈL che vuol dire GOMITOLO
Nel lessico delle parlate del lombardo occidentale il gomitolo viene chiamato nello stesso modo con leggere differenze fonetiche.
Ad esempio nel milanese e nella brianza si dice REMISSÈL mentre nel basso milanese e nel novarese GAMISÈL termini quindi perfettamente comprensibili.
Ma da dove deriva Camisel /( Cammissèl vocabolario bosino) ?
Gli studiosi della lingua lombarda fanno risalire l’origine di tale termine da una parola latina GLOMUS il cui diminutivo era GLOMERISCELLUM da cui deriva Camisel / Remissèl “ gomitolo” nel nostro dialetto.
Il CAMISEL entra anche in alcuni modi di dire.
Per esempio
Faa sù in d’un camisel ovvero raggomitolato rannicchiato.
QUESTE PAROLE E ALTRI MODI DI DIRE ANGERESI LI TROVI NEL NOSTRO LIBRO
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